Ieri ho finito di rivedere la quarta stagione, quanto mi mancanoç________________ç
Alla fine rivedendola mi sono trovata un senso a questo finale, spero comunque che si faccia il film perchè mi mancano troppo.
hO TROVATO UN COMMENTO girovagando sul web che spiega perfettamente ciò che penso:
Fino alla fine della serie è difficile capire se Freddie sia davvero un eroe. E' facile immedesimarsi con lui: è molto umano, ha paura molto, fugge molto, si appassiona a quello in cui crede, si dedica alle persone ma rimane ferito se le persone non ricambiano i sui sforzi. Non è chiaro se è in grado di compiere un vero sacrificio: dare tutto sè stesso, senza poter raccogliere i frutti della sua dedizione.
Nel quinto episodio appare evidente che la missione di Freds è fare ogni cosa in suo potere per salvare Effie, essere forte come e più di quanto lo fu suo padre. A fine puntata, Cook gli ricorda che ha già inseguito la ragazza fin in capo al mondo, per proteggerla, e non è bastato, dovrà andare ancora oltre. E mentre la foto di Freddie brucia tra le fiamme non possiano non venire indotti a pensare che forse, oltre la fine del mondo, ci sono solo i cancelli dell'inferno.
La settima puntata si conclude con un incubo che sembra del tutto inaspettato, ma già due episodi prima avevano cominciato ad insinuarsi nella storia piccole cartoline dall'inferno: un collage di foto che sembra raffigurare l'Apocalisse; pensieri di bestie e di zanne, abbandonati su un prato; un carnevale di strada infestato da angeli e demoni. Effie è tormentata da immagini mostruose che suonano come un presagio, ma a cui diamo l'interpretazione di un delirio da acido; ma non tutto è solo nella sua testa. John Foster fa accomodare Freds sulla poltrona, commenta la stanza poco illuminata, poi, sopraffatto da odio e gelosia, si volta per un attimo dall'altra parte. Noi abbiamo già visto questa scena: Effie ce l'ha descritta nel dettaglio, confidandosi con il dottore stesso, appena pochi minuti prima.
Non sapremo mai se Freddie fosse davvero disposto a sacrificare la propria vita, ma fatto sta che la sua morte probabilmente salva quella di Effie. Cadendo in trappola, in qualche modo costringe il dottore ad uscire allo scoperto, permette alla fine a Cook di aprire gli occhi e spezzare il legame diabolico che spinge Foster a braccare la ragazza, spiarla, desiderarla. Se il demone non fosse stato smascherato, avrebbe probabilmente teso nuovi agguati, Effie sarebbe rimasta rimasta una preda in pericolo. C'è anche dell'altro. La terapia in qualche modo salva Effie. E' un gioco morboso che rischia di annullarla, cancellare le sue emozioni, ma è proprio lottando contro questo pericolo che lei riesce a riacquistare la sua forza. Desiderando la paura, le emozioni, capendo di non poterne fare a meno, decide anche di accettarle ed affrontarle, l'unico modo per diventarne più forte. Nell'ultimo episodio Effie è amareggiata, ansiosa, ma anche lucida, riesce ad affrontare finalmente il pensiero della separazione da Freddie senza che lui rappresenti più una bomba atomica.
Freddie quindi diventa un eroe. Ovunque lui sia, pare che anche lui se ne sia fatto una ragione: l'eco della sua voce continua a proteggere le persone che ama anche quando ormai non le potrà incontrare mai più. No sappiamo se il suo eroismo verrà mai celebrato, e non è importante, anche se ci sembra ingiusto che ci metta tanto a venire a galla la verità. Quando Freddie scompare i suoi amici sono divisi tra la nostalgia e il rimprovero, convinti si sia dato alla fuga senza rigfuardo per loro; loro stessi, completati gli studi, stanno per cambiare pagina e cominciarne una nuova: se davvero c'è un momento in cui è possibile cancellare tutto e ripartire, sanno che quel momento è giusto. Sanno che probabilmente non lo vedranno mai più, e perciò decidono che è necessario salutarlo (e salutarsi), che lui lo voglia o meno: con una festa esilarante e amara che è anche un colorato funerale.
Anche Cook diventa un eroe, ha scelto di non fermarsi e non smettere di tuffarsi per bagnare tutti quanti intorno a lui: per rendere più intensa la vita degli altri, sacrificando il proprio futuro, semplicemente perchè ritiene la vita degli altri più importante della sua. "You don't know what I am", sorride amaramente: gettato al vento il proprio futuro non si considera neanche più una persona ma uno strumento, di giustizia, di rabbia, di morte.
Un'ultima immagine intensa e rabbiosa; il dito puntato ai massacri di emozioni perpetrati da pillole e psichiatria; le frustrazioni di un mondo adulto mai adeguato che alla fine si rivelano non solo fonte di risate, davanti ad un poster di Gecko, ma una vera e propria minaccia per il futuro;
Comunque mi è piaciuto si,anche se per Effy non riesco a vedere un epilogo felice, un personaggio lasciato così mi ha lasciato l'amaro in bocca si. Per il resto ho già scritto tutto precedentemente.