I didn't eat for three days, so I could be lovely..
Camminavo disinvolta tra i ragazzi che ridevano e si chiamavano da una parte all'altra della scuola. C'erano loro, e c'ero io. Ma su di una linea diversa. In quel momento non ero sintonizzata col mondo, ma non ero nè persa nei ricordi nè tentando di ricordare una stupida lezione di storia. No, ero immersa nel vuoto e nella noia mattutina. Non c'era stato niente d'interessante ancora quel giorno, se non si teneva conto del ruttino di Ruben.
Mi facevo largo, confondendomi tra la folla, desiderando come al solito di scomparire in mezzo a quella massa di corpi. Forse potevo fondermi con uno di loro, se avevo un po' di fortuna.
Se qualcuno incrociava il mio sguardo, non c'era molto da dire. Sorridevo a basta.
Guardavo il mondo in modo indifferente in quei giorni. Ne ero come distaccata.
Nessuno ti dice come soppravvivere alle delusioni di amore, e quando capitano a te.. ecco che sei fregato. Ecco che la vita cambia sapore, e tu non sai come tornare quella che eri prima. Sempre che fossi felice prima.. Forse non lo ero mai stata.
Salendo le scale, notai per la prima volta qualcosa. Era un ragazzo.
Passandogli accanto lo sentì presentarsi ad una bionda. Una bellissima bionda, cos'ero io in confronto?
Qualcosa mi spinse comunque a fermarmi. Lei faceva conversazione con questo tipo, piuttosto carino. Perchè io no? Detto fatto, mi sporsi un po' troppo da un gradino per osservarlo meglio e persi l'equilibrio. Lo perdevo spesso, e quella mattina aveva anche evitato la colazione. Correvo il rischio di svenire già dopo meno di un'ora che ero in piedi. Quasi un record.
Fatto sta che il caso volle che mi aggrappai la ringhiera, ma questo non impedì al resto del mio corpo, nonostante mani ben salde al ferro battuto, di travolgere quel ragazzo bruno. Ecco, la figura sempre a me doveva capitare.
Non gli feci male, ma atterrai tra le sue braccia. Lo guardai estasiata, sorridendo:
-Oh wow.. complimenti..
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